La <em>Carica Eroica</em> della domenica

Con l’arrivo della bella stagione si intensificano le gite fuori porta e negli ambienti naturali cominciano a pullulare i Supermen dediti ad imprese eroiche per soccorrere gli animali selvatici o salvare l’uomo dalla Natura ostile.

È cosa nota che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni.
Probabilmente sono quelle che, in un misto di buona fede e ignoranza, muovono gli eserciti degli eroi domenicali che da qui alla fine dell’estate compiranno le loro gesta epiche negli ambienti naturali della nostra Penisola. Molte persone che non sanno distinguere un pinolo da un uovo di ramarro si ergeranno a difensori dell’uomo nei confronti della Natura ostile o degli animali selvatici in difficoltà.

In prima fila gli uccisori di serpenti

Ovvero chi, anche in un innocuo orbettino, vede la minaccia mortale di un cobra in grado di sterminare intere famiglie intente nella scampagnata domenicale. Così massacrano a randellate tutto ciò che striscia, fosse anche un’innocua biscia dal collare, priva di veleno e incapace di mordere un uomo persino sotto tortura. Ignorando (o fingendo di non sapere) che tutti i Rettili autoctoni sono protetti dalla legge anche per il loro importante ruolo ecologico. Vipere comprese.

I salvatori di Mammiferi neonati

All’elenco va aggiunto chi, quando incontra un giovanissimo capriolo acquattato nell’erba, lo “recupera” per consegnarlo alla Forestale. Eppure nel 2022 anche un bambino dovrebbe sapere che quei piccoli non sono abbandonati. La mamma si sta nutrendo nei paraggi e presto tornerà per allattarli. Tuttavia, una volta toccati, o peggio ancora spostati, questi giovani animali non potranno più essere accuditi dalla madre che, a causa dell’odore umano, non sarebbe più in grado di riconoscerli e li rifiuterebbe. Di conseguenza, nella “migliore” delle ipotesi, il loro destino è quello di una vita in cattività. Una semplice carezza li può condannare.

Gli chef

Come tralasciare, infine, chi si reca sulle rive di stagni e laghetti per nutrire folaghe, anatre o cigni affamati con pagnotte, biscotti, patatine, pop corn? Un gesto del genere è, come minimo, inutile e insensato. In realtà è fortemente dannoso per una serie di motivi. L’elenco sarebbe fin troppo lungo per cui vale la pena di ricordare il più semplice: gli uccelli alimentati con pane e dolciumi tendono ad ammalarsi e talvolta muoiono perché si tratta di cibi inadatti. Chi nutre un’anatra con i cracker non solo non la aiuta, ma rischia di ucciderla. Se poi questo comportamento è attuato da adulti che accompagnano bambini è doppiamente dannoso perché innesca una vera e propria ‘diseducazione ambientale’.

Quindi che fare?

Semplice: chi non sa riconoscere l’infruttescenza di una tifa da una salsiccia, quando va in Natura dovrebbe limitarsi a osservare, godere del luogo in cui si trova e respirare senza fare nient’altro. Purtroppo non è vero che facendosi i fatti propri si campa cent’anni, ma almeno non si combinano guai.

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Per saperne di più su cosa fare di fronte a un animale selvatico in apparente difficoltà clicca QUI (link al sito del WWF).

NELL’IMMAGINE: un uomo nutre dei cigni reali (fotografia di Aerandir09, Pubblico Dominio. Fonte: Wikimedia Commons).