Dallo sgambetto al Kremikovtzi alla stella dei 10 scudetti

Il 20 maggio 1995 la Pallamano Femminile Cassano vinceva il suo decimo scudetto, quello della “stella”. Nel 1986 era stata la prima squadra italiana capace di batterne una dell’Est.

Oggi ricorre il venticinquesimo anniversario della stella dei dieci scudetti conquistata dalla Pallamano Femminile Cassano nel 1995.
L’anno seguente la società del “patron” Gianni Saporiti mise in bacheca anche l’undicesimo titolo stabilendo quello che ancora oggi è il record italiano di questa disciplina in versione “rosa”.
Ora, però, facciamo un passo indietro e ricordiamo ciò che accadde nel mese di gennaio del 1986 quando le future dominatrici della pallamano femminile italiana coronarono la prima impresa della loro storia gloriosa dando inizio al mito delle “furie rosse” cassanesi.

Coppa delle Coppe femminile 1985-86, turno di andata

Il racconto, per la verità, comincia con una sconfitta della squadra lombarda, allora targata Italiana Macchi e allenata da Marco Trespidi. Il 5 gennaio 1986 a Sofia (Bulgaria), nell’andata degli ottavi di finale della Coppa delle Coppe, le varesine vengono sconfitte per 25-20 (10-8) dalle padrone di casa del Kremikovtzi. Per quasi tutto l’incontro il team biancorosso limita a una/due lunghezze il ritardo dalle avversarie che però nel finale scappano via. Cinque reti di scarto non sono un passivo irrimediabile, ma la maggiore esperienza delle bulgare fa pensare che l’esito del duello sia ormai segnato.

L’incontro di ritorno

L’11 gennaio al PalaTacca la musica cambia. Capitan Brigitte Grandia e compagne gettano il cuore oltre l’ostacolo e all’intervallo, sul 13-10, sono a buon punto. Serve un secondo tempo dello stesso tenore ed è proprio ciò che succede. Le cassanesi vincono per 26-20 e irrompono nei quarti di finale. Per la prima volta una compagine dell’Europa dell’Est deve inchinarsi davanti a una squadra italiana.
Il tabellino dell’Italiana Macchi: Pellegatta, Lepoglavec Gajski 12, Numa 6, Colombino 3, Kuseta 2, Grandia 1, Macchi 1, Saporiti 1, Gianninoto, Stocco, De Bastiani. Allenatore: Trespidi.

La testimonianza dell’allenatore Trespidi

“Fu un turno epico. A quei tempi c’era un grande appoggio della politica e nella trasferta a Sofia venne con noi anche un dirigente provinciale del P.C.I.. Gara durissima, ma al ritorno è stata un’altra storia. A Cassano Magnago tutta la Federazione era presente all’incontro che venne trasmesso in diretta da Telemontecarlo, credo con la telecronaca di Marco Lanza”.
Match intensissimo… “Sempre avanti noi, senza però riuscire a staccare le avversarie in maniera decisiva. A due minuti dalla fine ci portammo sul 26-20. Il loro ultimo tiro fu parato da Marina Pellegatta, poi rimanemmo in attacco per un minuto e mezzo. A quei tempi non c’era il passivo come oggi. Ricordo che le bulgare quasi aggredirono gli arbitri jugoslavi e fecero ‘casino’ anche durante il banchetto ufficiale”.
Il vostro successo fu accolto con grande sorpresa, vero? “Noi ci credevamo anche se tutti ci davano per finiti. Ricordo ogni cosa di quella sfida e dei mille allenamenti al rientro da Sofia fino all’incredibile serata della partita di ritorno. I giornali diedero grande risalto alla nostra vittoria che nei miei ricordi conserva ancora un posto importante”.

Gli scudetti

Quell’avventura europea si concluse ai quarti di finale contro le tedesche dell’Engelskirchen, ma tre mesi dopo l’impresa contro il Kremikovtzi il club della provincia di Varese conquistò sul campo di Teramo il suo primo scudetto, al quale ne seguirono altri dieci (tre con il marchio Cavalca). Trespidi se ne andò dopo i primi due per fare ritorno a Cassano Magnago nel 1994 in occasione della stagione della stella. Negli altri otto campionati vincenti le cassanesi sono state allenate da Neven Andreasic (6 scudetti), Renée Lepoglavec Gajski (1) e Zarko Balic (1).

Gli anni successivi

Dopo la conquista dell’undicesimo titolo la Pallamano Femminile Cassano ha continuato a battersi ad alti livelli in Serie A1 per alcuni anni dopodiché ha rinunciato alla massima categoria per iscriversi all’A2. Nel frattempo ha cambiato il proprio nome in Pallamano Raluca in memoria di Raluca Ciobanu, sfortunata giocatrice romena morta nel 2001 a soli 25 anni. Attualmente la gloriosa società biancorossa non svolge alcuna attività.

Per conoscere gli “albi d’oro” della pallamano italiana clicca QUI (link al sito della FIGH).
Per leggere di Marco Trespidi a Euro 2020 clicca QUI.

NELL’IMMAGINE: Italiana Macchi Cassano Magnago 1985-86. In piedi (da sinistra): il dirigente Gianni Saporiti, l’allenatore Marco Trespidi, Marina Pellegatta, la capitana Brigitte Grandia, Roberta Macchi, Maria Colombino, Oriele De Bastiani, il dirigente Gino Pasquale. Accosciate: Mariangela Stocco, Lea Gianninoto, Laura Tagliabue, Greta Saporiti, Maresa Numa, Renée Gajski Lepoglavec (fotografia di Enrico Mascheroni, Fonte: Archivio Pallamano Femminile Raluca Cassano).