Le taccole di Malmö
L’opportunismo è tra le principali caratteristiche dei Corvidi e la taccola sa bene come tenere alta la bandiera di famiglia.

Al di là delle varie sottospecie distribuite tra Europa, Asia e Nord Africa, in Svezia le taccole non sono poi tanto diverse da quelle che, ad esempio, si possono osservare al Castello Sforzesco di Milano piuttosto che nei borghi medioevali e nelle campagne del Centro Italia o della Sicilia.
Le ho chiamate “taccole di Malmö” perché la breve storia che vi racconto è ambientata proprio nel capoluogo della Contea di Scania dove mi trovavo lo scorso gennaio per seguire il Campionato d’Europa di pallamano.
Era una bella giornata di sole e stavo passeggiando a Västra Hamnen, quartiere a ridosso dello stretto di Öresund che separa la Svezia dalla Danimarca. Non ero lontano dalla Torre di Calatrava (Turning Torso) che con i suoi 190 metri è uno degli edifici residenziali più alti d’Europa.
Nei pressi di un caffé all’aperto non ho potuto fare a meno di fermarmi a osservare le taccole in agguato, pronte a lanciarsi sul primo tavolino lasciato libero dai clienti per cibarsi dei loro avanzi.
Nulla di strano, del resto.
La taccola appartiene alla famiglia dei Corvidi (come la cornacchia grigia, la gazza e il corvo, giusto per intenderci), uccelli definiti opportunisti. Significa che hanno la capacità di nutrirsi di qualsiasi cibo riescano a reperire. Compresi, appunto, gli scarti lasciati dall’uomo.
Le taccole, che già di per sé sono decisamente scaltre, possiedono anche un’altra qualità, a sua volta caratteristica dei Corvidi: l’intelligenza sociale. Essendo animali gregari, cioè che vivono in gruppi, ogni individuo può apprendere rapidamente le nuove “scoperte” fatte dagli altri. Si tratta indubbiamente di un bel vantaggio.
Era il 22 gennaio e quella sera alla “Malmö Arena” l’Ungheria, che affrontava il Portogallo ormai già eliminato, aveva la possibilità di qualificarsi per la prima volta nella sua storia alle semifinali dei Campionati Europei.
I magiari, invece, hanno perso per 34-26 sprecando così una ghiotta occasione.
Al termine della partita mi sono tornate in mente le taccole incontrate nel pomeriggio. Loro una simile opportunità non l’avrebbero mai lasciata per strada.

Per avere altre informazioni sulla taccola clicca QUI (link a Wikipedia).
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NELL’IMMAGINE: due taccole osservano i tavolini di un caffè di Malmö (fotografia di Sergio Luoni).