“Natrice elvetica”: a Winterthur non c’è, a Ragusa sì

La zoologia ha a disposizione tecniche sempre più sofisticate, ma così rischia di diventare sempre meno comprensibile a chi non è del mestiere.

Un tempo, se nei pressi di un qualsiasi stagno d’Europa ti strisciava tra le gambe un innocuo serpente con un collare bianco-giallastro, potevi chiamarlo Biscia d’acqua senza timore di sbagliare specie.
Se avevi qualche competenza in più dicevi Biscia dal collare oppure, volendo esagerare, Natrice dal collare. Adesso per evitare figuracce, a meno di essere un super esperto, devi conoscere le coordinate geografiche esatte.
Sei a Winterthur, nella cosi detta Svizzera tedesca? Allora stai osservando una Natrix natrix (Natrice dal collare settentrionale).
Se invece ti trovi a Ragusa, più di mille chilometri a sud del suolo elvetico, ti è passata tra i piedi una Natrix helvetica (Natrice dal collare elvetica o barrata).
Ovviamente c’è una zona di confine (rappresentata da una linea immaginaria che, grosso modo, va dalle città di Basilea e Zurigo al settore meridionale del Lago di Costanza) dove una spanna rischia di fare la differenza.
Carlo Linneo, padre della sistematica naturalistica, la faceva più semplice. Ad esempio nel 1758 aveva inserito il Moscardino (roditore della famiglia del Ghiro) nello stesso genere del Topo domestico (Mus musculus) chiamandolo Mus avellanarius. Del resto gli unici suoi strumenti a disposizione erano il sapere e la capacità di osservazione.
In seguito le cose sono cambiate. Con il trascorrere del tempo la zoologia si è basata sulla biochimica e, in tempi più recenti, sulla genetica. Così molte specie sono state spezzettate e quelle che in precedenza erano sottospecie hanno “guadagnato” un livello.
Un effetto collaterale di questo “sfarinamento” è il disorientamento dei non addetti ai lavoro, aggravato talvolta da nomi che contengono un’indicazione geografica fuorviante.
Che Natrix helvetica sia presente a Ragusa, in Sicilia, ma non a Winterthur, fa un po’ sorridere.
Forse, però, durerà poco. Quella che oggi è la sottospecie Natrix helvetica sicula magari un domani non troppo lontano potrebbe diventare la specie Natrix sicula, di pari passo all’intensificarsi degli studi e all’affinarsi delle tecniche di indagine che fanno continuamente emergere differenze significative. E così via, all’insegna di un vortice inarrestabile che negli ultimi decenni ha stravolto la classificazione zoologica, ormai divenuta quasi più complicata della meccanica quantistica e dunque sempre più difficile da divulgare.
Dimenticavo: oggi le varie specie di natrici sono ascritte alla famiglia dei Natricidi. Si poteva forse pretendere che la famiglia dei Colubridi restasse integra ancora a lungo?

Vuoi saperne di più sulla Natrice dal collare? Clicca QUI (link a Wikipedia).
Se invece ti interessano altri articoli di Wild Games della categoria Natura clicca QUI.

NELL’IMMAGINE: Natrice dal collare elvetica o barrata (fotografia di Benny Trapp, modificata: luminosità e contrasto. Licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International. Fonte: Wikimedia Commons).