L’Opistoprotto esiste (e resiste) per davvero
Questo pesce abissale lungo una decina di centimetri lo conoscono in pochi. Eppure l’Opistoprotto esiste ed è un pezzo della biosfera importante quanto noi. Forse di più perché lui non rompe le scatole quasi a nessuno.

Provate a fermare per strada delle persone e chiedete loro se conoscono l’Opistoprotto dalla suola.
Fermatene dieci. Verosimilmente nessuna vi risponderà di sì. Fermatene cento e il risultato non cambierà. Forse se ne fermerete mille (diecimila per essere più sicuri) ce ne sarà una che vi dirà “È un pesce”.
Risposta esatta.
Lo so da quando ero bambino perché una mia cugina mi aveva regalato un libro della casa editrice AMZ intitolato “Guarda e scopri gli animali degli oceani e degli abissi.
Insieme al Pesce luna, alla Cefalottera, al Pesce vipera e a tanti altri animali, questo volume per ragazzi, che a distanza di decenni ancora custodisco gelosamente, aveva due pagine dedicate all’Opistoprotto dalla suola.
Dirò di più: fra tutti gli animali descritti in quel libro, l’Opistoprotto aveva colto la mia attenzione in modo speciale. Già da bambino avevo un approccio non solo passionale, ma anche piuttosto scientifico alla zoologia, però credo che questa bestiolina abissale mi avesse colpito essenzialmente per lo strano nome e la forma curiosa. Per il resto si tratta di un pesce abbastanza insignificante, né più né meno come nella storia naturale dell’universo potrebbero essere considerate allo stesso modo molte altre specie. Dipende dallo sguardo con cui si osserva la vita. Agli occhi di uno di questi pesci di profondità probabilmente siamo noi a “dire ben poco” anche se qualcuno obietterà che l’Opistoprotto nemmeno si pone il problema. Buon per lui.
In ogni caso, nell’essere un nonnulla all’interno della biosfera personalmente mi metto in prima fila, ma non voglio abbandonare i binari del discorso.
Perché mi è tornato in mente l’Opistoprotto?
Non ci crederete, ma non lo so. Non ne ho la più pallida idea. Fatto sta che in questi giorni piuttosto strani mi sono ricordato di lui e ho cercato su internet qualche notizia.
Così ho scoperto che su Wikipedia c’è una voce dedicata al genere Opisthoproctus (Pesce della Classe degli Attinopterigi, Ordine Osmeriformi, Famiglia Opistoprottidi) che comprende due specie. Una è proprio l’Opistoprotto dalla suola (Opisthoproctus soleatus). Esiste ancora e per la IUCN ha uno status di conservazione favorevole: Least Concern, Minor Preoccupazione!
Questa cosa mi ha regalato qualche istante di felicità.
Come quando da anni non vedi e non senti un amico e temi che possa essergli successo qualcosa di brutto finché, invece, scopri che sta bene e ha persino fatto fortuna. Allora tiri un sospiro di sollievo.
Come è successo a me con l’Opistoprotto dalla suola. Un tipo tosto, che resiste e prosegue imperterrito lungo la sua storia evolutiva fregandosene di tutto e di tutti, immerso nei suoi abissi marini. Senza rompere le scatole a nessuno, a parte i Sifonofori, gruppo di Celenterati che rappresentano il suo alimento preferito.
L’Opistropotto c’è ed è quel che conta, soprattutto per lui.

Se vuoi saperne di più su questo animale clicca QUI (link a Wikipedia inglese).
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NELL’IMMAGINE: Opistoprotto dalla suola (illustrazione di August Brauer, 1906, Pubblico Dominio. Fonte: Wikimedia Commons).